OpenAI alza i veli sul modello di punta e ne fa il punto d'unione di tutta la sua innovazione. Più capacità di contesto, meno allucinazioni e un nuovo design taste: una evoluzione per l'AI Agentica.
Onestamente non ricordo come, dove e perché mi sono iscritto a questa newsletter. Ma una cosa è certa: livello di analisi, proprietà di linguaggio e profondità di pensiero senza eguali. Sembrano quasi dei trattati di antropologia culturale e, lasciamelo dire, senza modestia, posso affermare questo dopo aver studiato tale disciplina all'Università per 5 anni.
Il tuo giudizio mi dà davvero soddisfazione, perché ciò che sto cercando di fare con questa newsletter, e che ho capito di voler fare appieno dopo tre anni che la scrivo, è esattamente questo.
Penso spesso che non abbiamo piena coscienza del valore del periodo storico che stiamo vivendo.
Immersi in un presente iperstimolato e ricco di novità, rischiamo di perdere il contatto con la prospettiva storica in cui le nostre vite sono proiettate.
Il grande privilegio di vivere questa trasformazione, e l’intelligenza artificiale è, a mio avviso, il cardine dell’innovazione e della cultura umana, comporta anche un prezzo: navigare un’epoca senza mappe, senza orizzonti certi.
Ecco, ciò che ho capito di voler fare con questa newsletter è proprio questo: creare una bussola.
Una bussola culturale, cognitiva, strategica.
Perché solo sviluppando consapevolezza e strumenti di pensiero adeguati possiamo attraversare il più grande cambiamento della storia umana senza farci travolgere.
Come individui. Come società.
Dobbiamo cogliere le opportunità, ma anche mitigare i rischi.
E per farlo, dobbiamo andare oltre i tool, oltre le release, oltre le mode.
Serve ricominciare da ciò che oggi più sottovalutiamo: il nostro pensiero.
Onestamente non ricordo come, dove e perché mi sono iscritto a questa newsletter. Ma una cosa è certa: livello di analisi, proprietà di linguaggio e profondità di pensiero senza eguali. Sembrano quasi dei trattati di antropologia culturale e, lasciamelo dire, senza modestia, posso affermare questo dopo aver studiato tale disciplina all'Università per 5 anni.
Ti ringrazio di cuore.
Il tuo giudizio mi dà davvero soddisfazione, perché ciò che sto cercando di fare con questa newsletter, e che ho capito di voler fare appieno dopo tre anni che la scrivo, è esattamente questo.
Penso spesso che non abbiamo piena coscienza del valore del periodo storico che stiamo vivendo.
Immersi in un presente iperstimolato e ricco di novità, rischiamo di perdere il contatto con la prospettiva storica in cui le nostre vite sono proiettate.
Il grande privilegio di vivere questa trasformazione, e l’intelligenza artificiale è, a mio avviso, il cardine dell’innovazione e della cultura umana, comporta anche un prezzo: navigare un’epoca senza mappe, senza orizzonti certi.
Ecco, ciò che ho capito di voler fare con questa newsletter è proprio questo: creare una bussola.
Una bussola culturale, cognitiva, strategica.
Perché solo sviluppando consapevolezza e strumenti di pensiero adeguati possiamo attraversare il più grande cambiamento della storia umana senza farci travolgere.
Come individui. Come società.
Dobbiamo cogliere le opportunità, ma anche mitigare i rischi.
E per farlo, dobbiamo andare oltre i tool, oltre le release, oltre le mode.
Serve ricominciare da ciò che oggi più sottovalutiamo: il nostro pensiero.