Startup Framework
Vediamo come si struttura il framework di lavoro e sviluppo delle Startup e di come può diventare un metodo da adottare per gestire i nuovi progetti e spingere l'innovazione interna. alle aziende.
Un framework per l’early stage delle Startup
Vediamo come si struttura il framework di lavoro e sviluppo delle Startup e di come può diventare un metodo da adottare per gestire i nuovi progetti e spingere l'innovazione interna. alle aziende.
In questo articolo percorreremo passo passo, gli step da seguire per dare concretezza a un progetto partendo dalla fase di ideazione a quelle di costruzione e crescita.
Fase 1: Analizzare il Problema
Partire dal problema ci permette di costruire un progetto o una soluzione che soddisfi davvero una necessità latente di un possibile cliente.
Le fasi iniziali prevedono un percorso in cui:
Definire il bisogno, questo è il punto di partenza, capiamo quale tipologia di necessità la nostra idea va a risolvere.
Capire il cliente, una volta che abbiamo definito la necessità, è fondamentale capire a quali persone la nostra soluzione si rivolge.
Definire cosa serve, una volta che abbiamo capito quale problema risolvere e per chi iniziamo a mettere nero su bianco le caratteristiche di una possibile soluzione.
Ideare il prodotto/servizio ora che abbiamo tutte le caratteristiche passiamo all'ideazione del progetto tenendo conto di tutto quello che abbiamo capito nei primi tre passaggi.
Costruire un prototipo è il primo passo per passare ad una fase operativa del nostro progetto ed è fondamentale per validare la nostra ipotesi di business.
Testare la soluzione significa metterne una prima versione grezza sul mercato, e trovare dei possibili clienti interessati. Solitamente questo test si effettua tramite una semplice landing page dove poter fare una raccolta di lead oppure una vendita del prodotto. Tale pratica si conosce anche con il nome di Smoke Test. Un esempio celebre è quello del Cybertruck di Elon Musk.
Strumenti di Design Thinking
In questa fase è utilissimo utilizzare diversi strumenti di Design Thinking per definire al meglio le informazioni chiave del progetto. Alcuni di questi strumenti sono:
Business Model Canvas - Il più conosciuto strumento di Design Thinking per il Business riassume in 7 riquadri gli aspetti principali per la definizione di ogni modello di business.
Value Proposition Canvas - Questo strumento visuale permette di focalizzarsi sulla trasmissione di valore dall'azienda al cliente con un occhio di riguardo a
Test Card - Le test card sono utili per mettere nero su bianco le aspettative prima della fase di testing del prodotto e i comportamenti degli utenti nella fase di test.
Learning Card - Le learning card servono per fissare i feedback ricevuti dai test o dai clienti. Servono per appuntarsi le cose di cui tenere conto nello sviluppo successivo.
Fase 2: Costruire la Soluzione
L'ultimo passaggio della prima fase permette di iniziare a lavorare su una soluzione più strutturata per iniziare a dare consistenza al progetto.
Costruisci - Diamo forma al progetto, partiamo dal prototipo che abbiamo realizzato ed andiamo a costruire una versione più matura del nostro prodotto con l'aiuto dei feedback della precedente fase di test. A seconda del tipo di prodotto in questa fase può essere necessario l'affiancamento di uno o più specialisti per lo sviluppo. In ambito Digitale tuttavia è possibile di godere dell'ausilio di diverse piattaforme low code e no code.
Misura - Misurare i progressi, raccogliere i dati di utilizzo, continuare ed incentivare i feedback degli utenti è fondamentale per apportare le modifiche necessarie per migliorare il prodotto e renderlo fruibile per il pubblico.
Impara - Dall'osservazione dei dati è possibile ricavare importanti lezioni da imparare, le più utili probabilmente sono quelle che ci portano ad una maggiore conoscenza dei possibili clienti e del mercato di riferimento, questi dati saranno necessari per valutare il product market fit di cui parleremo più avanti.
La Metodologia LEAN
In questa fase iniziale è prioritario partire in maniera leggera e snella, in questo ci aiuta la metodologia LEAN che prevede di evitare sprechi inutili concentrandosi su metodi di produzione snella e mirati a risultati ad alta efficacia.
Essere Data Driven in questa fase è fondamentale perché il successo o il fallimento del progetto dipenderanno dalla bontà e affidabilità dei dati e dei feedback raccolti.
Nel caso in cui i dati facciano emergere dubbi o dimostrino il mancato successo del progetto si può partire dai dati raccolti per fare un pivot, cioè cambiare totalmente il progetto focalizzandosi sulla risoluzione di un progetto diverso.
Nel caso invece in cui i dati dimostrino l'efficacia della soluzione costruita occorre raccogliere i feedback a disposizione per pensare a come migliorare la soluzione costruita come prototipo (il corrispettivo del MVP - Minimum Viable Product)
La Metodologia AGILE
La metodologia Agile è un'insieme di pratiche ispirate dal metodo LEAN per permettere di sviluppare progetti con un alto tasso di produttività mantenendo un alto standard di qualità ed efficacia realizzativa.
La sua implementazione è molto utile in questa fase in quanto per trasformare il nostro prototipo in un prodotto o un servizio vero e proprio potremmo usare un metodo che ci consenta di raggiungere risultati di un certo tipo in tempi certi con un occhio di riguardo ai dati che abbiamo raccolto nella prima fase.
La metodologia AGILE prevede:
Sprint Planning - La pianificazione degli sprint è l'evento con cui nelle metolodologie Scrum e Agile si definisce cosa può essere consegnato negli sprint e come verrà realizzato quel lavoro. La pianificazione degli sprint viene eseguita in collaborazione con l'intero Team organizzando ruoli e compiti.
Execution - Nella fase di Execution si vanno ad eseguire i compiti prefissati nella pianificazione della roadmap del prodotto/servizio, in questa fase è fondamentale il rispetto dei tempi e della qualità del risultato.
Consegne di lavoro Incrementali - Nella fase di execution si vanno a dividere le attività in blocchi andando a strutturare la lavorazione in piccole attività organizzando la consegna di queste migliorie in modo da alimentare un ciclo di continui feedback da parte degli stakeholders.
Revisione e Controllo - In quest'ultima fase del ciclo si fa tesoro di tutti i feedback raccolti si controlla il rispetto dei tempi e dei compiti svolti e si testa internamente il prodotto/servizio.
Fase 3: Crescere
Ok grazie alla metodologia Agile siamo riusciti a costruire un prodotto o un servizio di livello rispetto alla prima rozza versione costruita nella fase di MVP, ora si tratta di far crescere il nostro business apportando tecniche di Marketing votate alla crescita.
Se la prima fase è stata di analisi del problema e del mercato, nella seconda ci siamo concentrati sulla soluzione, nell'ultima fase andremo a focalizzarci sul nostro cliente.
Il Product Market Fit
Per fare questo è ottimale riprendere prima in mano il concetto del Product Market Fit.
Il Product-Market Fit è il sacro graal di tutti coloro che stanno creando o sviluppando un nuovo prodotto. E’ una delle milestones fondamentali nella vita di una start-up, superata la quale si può svoltare per davvero. Da quel momento in poi l’obiettivo principale diventa scalare su tutti i fronti: customer acquisition, processi, tecnologia, etc.
L’autore di Lean Start-up Eric Ries lo definisce così: “The term product/market fit describes ‘the moment when a startup finally finds a widespread set of customers that resonate with its product’.
La domanda giusta probabilmente non è “cosa è”, ma “quando sei nel product/market fit?”.
Sei nel product/market fit quando nello stesso momento:
sei nel giusto mercato, un mercato attrattivo che cresce velocemente.
hai il prodotto giusto per quel Mercato.
Il Growth Hacking
Se la verifica che abbiamo fatto grazie alla scoperta della nostra fascia di clientela si rivela accurata e fondata ed il prodotto è pronto ora ci focalizziamo sulla crescita e su come provocarla, per questo ci servono le tecniche di Growth Hacking. Ci andremo a focalizzare quindi su 3 aspetti:
Clienti Target - La conoscenza del cliente che abbiamo accumulato fino a questo punto ci consente di andare a profilarli in maniera attenta e selettiva.
Canali Target - La maggior conoscenza del cliente ci permette di sapere anche dove trovarlo e quali canali di comunicazione ci possono garantire maggior attenzione e successo
Offerta ed engagement - Una volta che sappiamo chi e dove vogliamo colpire ci concentriamo sul perché un nostro cliente potrebbe essere interessato al nostro prodotto e andiamo a lavorare sulla comunicazione e sull'interesse.
In quest'ultima fase ci sono utili le metriche cosiddette Pirata, ovvero la costruzione di un Funnel AAARRR ovvero:
Awareness - Ovvero farci conoscere
Acquisizione - Il cliente entra nei touchpoint di vendita
Attivazione - Il cliente si attiva e manifesta il suo interesse
Revenue - Il cliente acquista e ci porta guadagni
Retention - Il cliente acquista più di una singola volta
Referral - Il cliente è entusiasta del prodotto/servizio e lo consiglia ad altri
Una volta messo a punto questo funnel di vendita, bisognerà curare il percorso dei clienti al suo interno andando ad eliminare tutti i possibili colli di bottiglia. A quel punto il tasso di crescita del progetto è una conseguenza del sapiente uso delle risorse volte ad alimentare questo meccanismo.
Qualora ci fosse bisogno di andare ad implementare innovazioni radicali o progetti paralleli basterà seguire da capo questo framework per avere risultati garantiti in termine di acquisizione dei clienti e di tasso di crescita.
Al prossimo numero, nel frattempo scopri cosa puoi fare:
Ci sentiamo presto, la newsletter esce ogni due settimane, nel frattempo puoi: