Smart Working: una Rivoluzione Infranta oppure no?
La strada dello Smart Working pare essere in salita, ma tra modalità remota o ibrida o tra startup e big tech ci sono molte realtà da capire a fondo, non da ultima quella del mercato immobiliare.
"Ah, finalmente posso lavorare in pigiama!" Questo è stato il motto di molti quando lo smart working è diventato la norma nel 2020. Ma come spesso accade nella vita, tutto quello che è troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è. Grandi aziende come Google, Apple, Amazon, Meta, IBM e persino Zoom hanno iniziato a ritirare le loro politiche di lavoro da casa, richiedendo ai dipendenti di tornare fisicamente in ufficio. E no, non è perché sentono la mancanza delle riunioni o delle chiacchierate davanti alle macchine del caffè.
Le ragioni sono molteplici: dal calo della produttività al bisogno di un'interazione faccia a faccia per favorire l'innovazione e la creatività, sino ad arrivare a ragioni di tipo immobiliare e di controllo del personale.
Le Big Tech Dicono Addio al Work From Home
Un tempo pioniere dello smart working, le Big Tech stanno ora richiamando i propri dipendenti in ufficio. Google ha annunciato che il 65% dei suoi dipendenti tornerà in ufficio almeno tre giorni a settimana. Sì, avete capito bene, il 65%!
Ma perché questa inversione di rotta? Se guardiamo i dati, vediamo che l'80% dei manager ritiene che la presenza in ufficio sia cruciale per l'innovazione aziendale.
Modalità ibrida: la nuova tendenza
E Apple o Meta? Beh, anche loro stanno programmando un ritorno in ufficio per almeno tre giorni alla settimana dal mese di settembre. Ecco quindi che entra in gioco il concetto di "ibrido", che sembra essere la parola d'ordine anche per giganti come Amazon e molti altre aziende del comparto. Minimo tre giorni in ufficio, il resto da casa. Ma sappiamo tutti che "ibrido" suona tanto come "non vogliamo far arrabbiare nessuno, quindi facciamo un po' di entrambi".
Nelle parole di Meta, la decisione è "progettata per supportare un'esperienza forte e preziosa" per chi sceglie l'ufficio. Ma leggendo tra le righe, sembra più un modo per dire, "hey, se vuoi fare carriera, forse dovresti farti vedere in ufficio".
La Crisi Immobiliare delle Grandi Città Statunitensi e lo Smart Working
Oltreoceano, dove la situazione però nasconde un altro grande problema. Il tasso di affitti vuoti a Manhattan è aumentato del 15% dall'inizio della pandemia. A San Francisco, circa il 40% degli uffici è vuoto. Una crisi che sta avendo ripercussioni enormi sul mercato immobiliare e sul tessuto sociale delle città. Lo smart working, con la sua promessa di flessibilità, ha cambiato il modo in cui vediamo lo spazio, sia lavorativo che personale, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Le grandi città americane sono in crisi, e lo smart working non aiuta un modello di città basato su un centro storico pieno di uffici e periferie residenziali. Grazie allo smart working, si è passati da uffici affollati a grattacieli che sembrano usciti da un film post-apocalittico. San Francisco, New York, Chicago: stiamo parlando di una crisi immobiliare con la C maiuscola, che coinvolge non solo gli uffici ma anche la vita di tutti i giorni.
Lo Smart Working sarà Utilizzato Solo da Startup e PMI?
Arriviamo al cuore della questione: se le grandi aziende stanno tornando indietro, cosa succederà alle PMI e alle startup? Secondo i dati, circa il 60% delle PMI italiane ha adottato qualche forma di smart working, e il 70% di queste prevede di mantenerla anche nel futuro. E le startup? Ah, quelle sono all'avanguardia come sempre, con il 75% che ha dichiarato di voler mantenere lo smart working come modalità operativa prevalente.
In Italia il ritorno degli accordi individuali
Il decreto lavoro (L. 85/2023) ha esteso il diritto allo smart working per i "superfragili" fino al 30 settembre, sia nel settore pubblico che privato. Nel privato, i genitori con figli sotto i 14 anni e i lavoratori "fragili" possono lavorare in modalità agile fino al 31 dicembre 2023. Durante la pandemia, non era necessario un accordo individuale per accedere allo smart working, ma praticamente entro alla fine dell’anno si torna alle regole ordinarie, che prevedono la necessità di tale accordo. Non è obbligatorio includere queste modalità in un accordo collettivo, ma sarebbe saggio per le aziende avere una policy chiara su chi può accedere allo smart working e come.
Qualche dato per comprendere meglio lo smart working:
35 milioni di nomadi digitali nel mondo
I nomadi digitali sono una forza crescente, guadagnano in media 1600,00 €/mese e con 35 milioni di individui costituirebbero il 38° paese più ricco del mondo se fossero una nazione.
Smart working, in Italia occasione non sfruttata
L’Italia ha raddoppiato i lavoratori in smart working durante la pandemia, ma il tasso di crescita è rallentato.
Solo il 14,9% degli occupati in Italia lavora in modalità smart, nonostante il potenziale per raggiungere quasi il 40%. (Dati Inapp)
L'hybrid work non è ancora completamente compreso in Italia, e il lavoro da remoto varia notevolmente in base al tipo di professione.
Il gender gap del lavoro remoto
Le donne mostrano maggiore preoccupazione riguardo alle prospettive di carriera (50,9%), ai diritti e alle tutele sindacali (52,8%) e al maggiore controllo da parte del datore di lavoro (53,3%) (Dati Inapp).
Quale Futuro per lo Smart Working?
E ora la domanda da un milione di dollari: cosa ci riserva il futuro? Saranno solo le startup e le PMI a cavalcare l'onda dello smart working? C'è una certa ironia nel fatto che le aziende più piccole e agili possano essere le vere vincitrici in tutto questo. Dopotutto, loro non hanno palazzi da mantenere e gerarchie da preservare. Per le PMI e le startup, lo smart working non è solo un'esigenza, ma una filosofia di vita, un modo per attrarre talenti e competere con i giganti del settore.
La pandemia ha fatto da catalizzatore, portando aziende anche le più conservatrici a sperimentare modelli di lavoro remoto. E indovinate un po'? Non è stata la fine del mondo. Anzi, i livelli di produttività sono rimasti stabili o addirittura migliorati. Tutto questo mentre, secondo una logica da YOLO (You Only Live Once), abbiamo iniziato a rivalutare l'importanza del tempo e della qualità della vita.
La crescente adozione di tecnologie come l'intelligenza artificiale e l'automazione sta cambiando il nostro modo di lavorare, e con esso, il concetto stesso di "luogo di lavoro". Oltretutto lo smart working può essere un alleato prezioso per combattere il riscaldamento globale, in quanto permette di dimezzare le emissioni di molti posti di lavoro.
In conclusione, il lavoro remoto non è solo una moda passeggera o una soluzione tampone, ma rappresenta una reale possibilità di rinnovare il nostro modo di vivere e lavorare. È tempo di abbandonare preconcetti obsoleti e aprire gli occhi sulla realtà: cambiano i tempi, cambiano le abitudini.
Nel mondo di oggi sempre più veloce il cambiamento è l'unica costante, e in questo clima di incertezza, essere in grado di adattarsi potrebbe non essere solo una scelta, ma una necessità. Quindi, cari lettori, che siate CEO, dipendenti o freelancer, la palla è nel vostro campo. Scegliete con saggezza.
Kilobyte: il meglio di link, tool e news sull’Innovazione ed il Digitale
Le notizie più interessanti di questa settimana
Tenetevi forti arriva DALL-E 3, ma non si potrà replicare lo stile di artisti viventi (Techcrunch)
Bard introduce le estensioni collegando così a Bard tutto l’ecosistema di Google (Raffaele Gaito)
Google sta per rilasciare l'intelligenza artificiale Gemini, secondo alcuni insider (BGR)
Il nuovo tool di Deep Mind è in grado di rilevare possibili malattie genetiche (The Next Web)
Intelligenza artificiale a misura di PMI italiane, nasce l’AI Lab di Microsoft (Corriere Comunicazioni)
Tool Interessanti
Link interessanti:
Un buon podcast in italiano sul ruolo dell’AI nelle nostre vite in futuro
Un TED Talk su come l’AI possa potenziare la nostra immaginazione e creatività
Digital Innovation Meme
Al prossimo numero, nel frattempo scopri cosa puoi fare:
Ci sentiamo presto la newsletter ha cadenza settimanale (salvo imprevisti), nel frattempo puoi: