L’era degli agenti ed il tempo dei talenti
Un cortocircuito affascinante: mentre le AI diventano soggetti operativi, i soggetti veri — quelli che le creano — valgono sempre di più.
Nel mondo delle AI agentiche, il vero asset non è l’algoritmo: è chi sa scriverlo.
L'estate dell'intelligenza operativa
Mentre le aziende italiane si preparano alle vacanze estive, la Silicon Valley si prepara a una rivoluzione. GPT-5 arriverà entro agosto [1], e questa volta non si tratta solo di un modello linguistico più potente. È l'alba degli agenti AI: macchine che non si limitano a conversare, ma agiscono.
La differenza è sostanziale. Dove GPT-4 eccelleva nel comprendere e generare testo, GPT-5 promette di unificare ragionamento, multimodalità e capacità operative [2]. Non più un assistente che risponde a domande, ma un collaboratore digitale capace di pianificare, eseguire e adattarsi. Un'intelligenza che può navigare interfacce, manipolare dati, creare contenuti visivi e audio in un flusso continuo di pensiero e azione.
OpenAI ha confermato che il nuovo modello integrerà le capacità della serie GPT con quelle della serie O, specializzata nel ragionamento avanzato [3]. Il risultato sarà un sistema AI nativo multimodale, progettato per processare testo, immagini, audio e video in un unico contesto, senza le limitazioni architetturali dei modelli precedenti.
La capacità di reasoning, le capacità native multimodali unificate allo stesso livello di maestria in una unica architettura, e l’aggiunta di un allargamento della memoria e della finestra di contesto permetteranno a GPT 5 di raggiungere una avanzata autonomia agentica.
GPT 5 arriverà in un momento complesso, OpenAI si trova a dover competere non solo con Claude e Gemini (con i quali secondo me compone la trinità tecnica del settore) ma anche a minacce dei competitor più svariati, dal progetto per la super intelligenza di Zuckerberg, alle mire di Musk, per finire con i diversi competitor cinesi.
Quale azienda avrà il miglior modello di AI entro fine anno? Difficile dirlo con un contesto così dinamico, ma su Polymarket il 49 % degli scomettitori punta su Google, mentre solo il 22% scommette su OpenAI, un 18 su Grok di X AI, un 6% su Meta, solo un 3% su Anthropic (troppo sottovalutata), e infine un 5% su AI cinesi (divese tra DeepSeek e Alibaba).
La posta in gioco è alta e la promessa è ambiziosa: un'intelligenza artificiale che non solo comprende il mondo, ma può operarvi direttamente. Un agente digitale che trasforma l'interazione uomo-macchina da conversazione a collaborazione.
💡 GPT‑5 (quasi) in arrivo. Ma OpenAI apre anche alla pubblicità
Durante un’intervista recente, Sam Altman ha confermato che GPT‑5 uscirà “questa estate”, promettendo un modello “materialmente migliore” rispetto a GPT‑4. Ma la vera notizia è un’altra: OpenAI sta valutando l’introduzione di pubblicità su ChatGPT.
Altman ha chiarito che “modificare le risposte in base agli inserzionisti sarebbe un disastro”, ma non esclude forme di monetizzazione visiva (es. sidebar o footer). L’equilibrio è delicato: da un lato la necessità di sostenere economicamente l’infrastruttura; dall’altro, il rischio di compromettere la fiducia in uno strumento usato ogni giorno da milioni di persone.
👉 La vera domanda non è se GPT‑5 sarà più potente. Lo sarà.
La domanda è: quanto resterà neutrale uno strumento che potrebbe diventare anche veicolo pubblicitario?
E cosa succede se l’intelligenza artificiale non solo ti aiuta, ma ti influenza?
Il calciomercato dei cervelli
Mentre le macchine diventano agenti, gli umani che le creano diventano merce rara. Il paradosso è stridente: più l'AI si avvicina all'autonomia, più il talento umano che la guida diventa insostituibile.
Mark Zuckerberg lo ha capito prima degli altri. A fine giugno, il CEO di Meta ha annunciato la creazione dei Meta Superintelligence Labs [4], una nuova divisione AI guidata da Alexandr Wang, ex-CEO di Scale AI, e Nat Friedman, ex-CEO di GitHub. Ma è il metodo di reclutamento che ha fatto scalpore: pacchetti di compenso fino a 300 milioni di dollari in quattro anni [5], con oltre 100 milioni garantiti solo nel primo anno.
Non si tratta di cifre simboliche. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha confermato che Meta ha offerto bonus di firma da 100 milioni di dollari [6] ai suoi migliori ricercatori. Per mettere in prospettiva: è più del doppio di quanto guadagna in un anno Satya Nadella, CEO di Microsoft.
Il memo interno di Zuckerberg, ottenuto da CNBC, rivela l'entità dell'operazione. Undici nuovi assunti di alto profilo [7], tutti provenienti da OpenAI, Google DeepMind e Anthropic. Tra loro, i co-creatori di GPT-4o, dei modelli O-series, e architetti chiave di Gemini. Non semplici ingegneri, ma gli architetti dell'attuale rivoluzione AI.
🧠 I nuovi Top Player di Zuck
• Ruoming Pang
— Ex-responsabile del team foundation models di Apple. Entrato in Meta con una retribuzione da milioni all’anno per ricoprire un ruolo strategico nel nuovo Superintelligence Labs della divisione AI
• Alexandr Wang
— Ex-CEO di Scale AI, ora nominato Chief AI Officer in Meta. È formalmente il co-leader del team Superintelligence Labs, dopo l’investimento da 14 miliardi di dollari in Scale AI
• Nat Friedman
— Ex-CEO di GitHub, co-leader del team in Meta, focalizzato su AI applied products
• Ricercatori provenienti da OpenAI (Zurigo e USA):
— Trapit Bansal, Shuchao Bi, Huiwen Chang, Ji Lin, Shengjia Zhao, Jiahui Yu, Hongyu Ren, Jiahui Yu, Lucas Beyer, Alexander Kolesnikov, Xiaohua Zhai, Shengjia Zhao, Jiahui Yu, Hongyu Ren. Alcuni erano nel team OpenAI di Zurigo, altri con contributi chiave a GPT‑4o, RL e multimodalità.
• Ricercatori provenienti da Anthropic, Google DeepMind, e simili:
— Joel Pobar (Anthropic), Johan Schalkwyk (Sesame AI), Jack Rae, Pei Sun (DeepMind)
• Daniel Gross
— Co-fondatore di Safe Superintelligence (e partner nel fondo NFDG), recentemente unito al team Superintelligence
Meta non è in vantaggio, è in affanno.
Zuckerberg ha capito di essere rimasto indietro nella corsa all’AI – e ora cerca di colmare il gap a colpi di miliardi, acquisizioni e guerre salariali.
Llama 4 non ha impressionato. Behemoth, il prossimo modello “tuttofare”, è ancora in addestramento. Intanto, per restare in partita, Meta ha creato i Superintelligence Labs e reclutato talenti con stipendi da oligarchia digitale.Ma la vera domanda è un’altra:
vogliamo davvero che il prossimo passo verso la superintelligenza sia in mano a chi ha costruito il più grande sistema di sorveglianza pubblicitaria della storia umana?
Meta sta cercando di trasformarsi da colosso social a impero cognitivo. Ma i suoi incentivi restano invariati: attenzione, profilazione, controllo.Dietro la retorica dell’open source e della democratizzazione dell’AI, si nasconde una realtà chiara:
una corsa privata verso una tecnologia pubblica, senza regole, senza consenso, senza trasparenza. E Zuckerberg e Musk in questo sono i due attori con meno scrupoli morali ed etici.
La reazione di OpenAI
La risposta di OpenAI è stata immediata e viscerale. Mark Chen, chief research officer, ha inviato una nota al personale descrivendo la sensazione "come se qualcuno avesse fatto irruzione in casa nostra e rubato qualcosa" [8]. L'azienda ha annunciato una settimana di pausa forzata per combattere il burnout e riorganizzare i pacchetti di compenso.
Il talento AI è diventato la risorsa più scarsa e contesa della tecnologia moderna. E mentre le aziende si contendono questi cervelli con offerte da capogiro, emerge una verità scomoda: l'intelligenza artificiale sarà potente quanto le persone che la progettano.
L'ironia dell'automazione
C'è un'ironia profonda in tutto questo. Siamo ossessionati dal potere crescente dell'intelligenza artificiale, ma dimentichiamo sistematicamente chi la progetta. Più parliamo di automazione, più il talento umano diventa prezioso. Più le macchine si avvicinano all'autonomia, più dipendono dalle menti che le guidano.
Il fenomeno non è nuovo nella storia della tecnologia, ma la sua intensità attuale è senza precedenti. Durante la corsa allo spazio, i migliori ingegneri aerospaziali erano contesi tra NASA e aziende private. Durante la nascita di Internet, i programmatori più brillanti scatenavano guerre di offerte tra startup della Silicon Valley. Ma mai una singola categoria professionale aveva raggiunto valutazioni così stratosferiche.
La ragione è strutturale. L'AI moderna non è solo software: è architettura cognitiva. Richiede una comprensione profonda di matematica, neuroscienze, filosofia della mente e ingegneria dei sistemi. I ricercatori che eccellono in questo campo non sono solo programmatori esperti, ma architetti di nuove forme di intelligenza.
Andrew Bosworth, CTO di Meta, lo ha ammesso candidamente: "Il mercato sta stabilendo un prezzo per un livello di talento che è davvero incredibile e senza precedenti nei miei 20 anni di carriera come dirigente tecnologico" [9].
![OC] I analyzed close to 1M jobs posted in last 30 days, cleaned up, extracted only the pure AI jobs >$250K of comp. Google, PwC and EY are hiring 50% of the OC] I analyzed close to 1M jobs posted in last 30 days, cleaned up, extracted only the pure AI jobs >$250K of comp. Google, PwC and EY are hiring 50% of the](https://substackcdn.com/image/fetch/$s_!URu8!,w_1456,c_limit,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2F6a766364-22a8-4a1d-8224-73a19c31981b_640x410.jpeg)
Il paradosso si intensifica quando consideriamo la direzione dell'AI. Più i modelli diventano capaci di ragionamento autonomo, più cruciali diventano le decisioni di design iniziali. Un errore nell'architettura di un modello di superintelligenza potrebbe avere conseguenze irreversibili. Una scelta brillante potrebbe definire il futuro dell'umanità.
In questo contesto, il talento umano non è solo scarso: è esistenziale. Non stiamo parlando di ottimizzare algoritmi di raccomandazione o migliorare interfacce utente. Stiamo progettando le menti artificiali che potrebbero superare le nostre capacità cognitive. E questo richiede le migliori menti umane disponibili.
Il futuro lo scrivono le persone
Mentre ci prepariamo all'arrivo di GPT-5 e alla nuova era degli agenti AI, vale la pena ricordare una verità fondamentale: l'intelligenza artificiale sarà potente quanto le persone che la guidano. Le macchine possono imparare, ragionare e agire, ma sono gli umani a definire i loro obiettivi, i loro valori, i loro limiti.
La guerra dei talenti in corso tra Meta, OpenAI e Google non è solo una questione di mercato del lavoro. È una battaglia per il futuro dell'intelligenza artificiale. Chi attrae i migliori cervelli determinerà non solo quale AI sarà più potente, ma quale visione del futuro prevarrà.
Zuckerberg promette "superintelligenza personale per tutti". Altman punta su "AI benefica per l'umanità". Google insegue "AI utile per tutti". Ma dietro questi slogan ci sono persone concrete: ricercatori che traducono visioni in codice, architetti che trasformano sogni in algoritmi, menti umane che plasmano menti artificiali.
Il paradosso del talento nell'era degli agenti AI ci ricorda che, nonostante tutti i progressi tecnologici, le idee restano umane. L'innovazione nasce dalla creatività, dall'intuizione, dalla capacità di immaginare possibilità che non esistono ancora. E queste qualità, almeno per ora, rimangono esclusivamente nostre.
Nel mondo che verrà, qual è il vero vantaggio competitivo?
Avere AI potentissime… o avere le teste giuste per sapere cosa farne?
Riferimenti e Fonti
[1] OpenAI's Sam Altman discusses GPT-5 release date - BleepingComputer, 19 giugno 2025
[2] OpenAI is launching GPT-5 this summer: one LLM to rule them all - Techzine, 7 luglio 2025
[3] OpenAI Plans to Unify Capabilities From Its GPT and O Series With GPT-5 - Gadgets360, 7 luglio 2025
[4] Mark Zuckerberg creating Meta Superintelligence Labs. Read the memo - CNBC, 30 giugno 2025
[5] Here's What Mark Zuckerberg Is Offering Top AI Talent - WIRED, 1 luglio 2025
[6] Sam Altman says Meta offered $100 million bonuses to OpenAI employees - Reuters, 18 giugno 2025
[7] Mark Zuckerberg announces Meta Superintelligence Labs and 11 new hires from OpenAI, Anthropic and Google - India Today, 1 luglio 2025
[8] OpenAI Leadership Responds to Meta Offers: 'Someone Has Broken Into Our Home' - WIRED, 29 giugno 2025
[9] Meta building superintelligence team with nine-figure pay in AI push - Axios, 10 giugno 2025
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