Il metaverso di Apple è qui
E non si chiama Metaverso bensì Spatial Computing! Apple ha progettato nel suo ecosistema chiuso un mix di realtà aumentata e virtuale sottoforma di ipertecnologici occhialoni da sci, avrà successo?
Il Metaverso di Apple si chiama Spatial Computing
Apple ha una storia unica nel mondo della tecnologia: è la compagnia che ha ridefinito i termini del gioco, ancora e ancora, plasmando il paesaggio tecnologico attorno alle sue invenzioni rivoluzionarie. L'iPod, l'iPhone, il Mac, ciascuno di questi prodotti ha ribaltato il mercato, facendo apparire obsoleti i predecessori e ponendo nuovi standard di riferimento.
Oggi, Apple si immerge nel metaverso con una prospettiva distintamente propria. Il metaverso, noto come una versione digitale della realtà in cui le persone possono interagire in tempo reale con un ambiente e altri utenti, viene trasformato e reintitolato da Apple come "Spatial Computing". Questa non è una mossa casuale: come sempre, Apple non si limita a un mero rebranding, bensì intraprende una rielaborazione radicale della tecnologia esistente, per offrire ai suoi utenti un'esperienza unica e caratteristica. E in tutto ciò, il Vision Pro riveste un ruolo centrale.
Vision Pro: il motore rivoluzionario del Spatial Computing
Il Vision Pro rappresenta il cuore pulsante dell'esperienza Spatial Computing di Apple. È il dispositivo attraverso il quale l'utente entra e interagisce con questa nuova realtà digitale. Unendo in un solo prodotto le più avanzate tecnologie di realtà virtuale, realtà aumentata e realtà mista, Vision Pro crea un'esperienza integrata e totalmente immersiva.
Dal punto di vista tecnico, il Vision Pro è un gioiello di ingegneria. Il dispositivo ospita due piccoli display ad altissima risoluzione, 12 telecamere progettate per catturare dettagliatamente il mondo esterno e i movimenti dell'utente, e il potente processore M2 di Apple. Un elemento davvero notevole è l'introduzione di un nuovo chip, chiamato R1, in grado di gestire enormi quantità di dati in tempo reale. La conseguenza? Un'interazione fluida e senza lag con il metaverso Apple. Il design ergonomico del Vision Pro, che evoca un paio di occhiali da sci moderni e tecnologici, è arricchito da una imbottitura intercambiabile per garantire un comfort ottimale durante l'utilizzo.
"Vision Pro è un prodotto rivoluzionario, che solo Apple poteva realizzare, una piattaforma tutta nuova, che presenta incredibili opportunità per gli utenti e per gli sviluppatori", dice Tim Cook. Questo nuovo prodotto apre un mondo di opportunità per gli sviluppatori di applicazioni, che sono essenziali per costruire l'ecosistema che darà vita a Vision Pro.
Il design ricorda un paio di occhiali da sci e riprende alcuni elementi dalle cuffie AirPods Max. La fascia posteriore, realizzata in tessuto e intercambiabile, è disponibile in diverse forme e misure per adattarsi al meglio alla testa dell'utente.
Le app sviluppate da Apple per il dispositivo, come Safari, Foto, Messaggi, Mappe, Apple Music, saranno ottimizzate per Vision Pro. Inoltre, FaceTime supporterà chat individuali con avatar realistici che rappresentano il volto e il corpo dell'utente.
Nonostante il prezzo elevato di 3500 dollari e la disponibilità prevista solo per l'anno prossimo, Vision Pro rappresenta un grande passo avanti per Apple. Secondo Carolina Milanesi, analista di Creative Strategies, il visore "non è destinato ai consumatori di massa, ma agli early adopters, da cui Apple parte più spesso, e agli sviluppatori".
"Oggi segna l'inizio di una nuova era per l'informatica. Come il Mac ci ha introdotto all'informatica personale e l'iPhone all'informatica mobile, Apple Vision Pro ci introduce all'informatica spaziale. Costruito sulla base di decenni di innovazioni Apple, Vision Pro è anni avanti e diverso da qualsiasi cosa creata prima", ha affermato Cook.
Le sfide e i pericoli di un'immersione sempre più profonda nella realtà digitale
Tuttavia, con l'evoluzione tecnologica di Apple verso il metaverso, emerge una serie di sfide e rischi che è importante considerare. L'ingresso di Apple in questo campo sottolinea l'accelerazione di una tendenza che vede la realtà sempre più digitalizzata, con un'interfaccia umano-computer sempre più invisibile e pervasiva.
Basti pensare a come si potranno integrare strumenti semplici come i QR Code aggiungendo la realtà aumentata o virtuale e l'intelligenza artificiale generativa, volete un esempio? Qui un bel post di Giuliano Ambrosio che ne parla.
Il metaverso di Apple, concepito come un ecosistema chiuso, presenta sia vantaggi che inconvenienti. Da un lato, possiamo aspettarci una maggiore sicurezza, un'esperienza utente pulita e una maggiore stabilità. D'altra parte, è importante riflettere sulle implicazioni dell'esistenza di una realtà parallela controllata da una singola azienda. Questo solleva una serie di questioni etiche, legali e filosofiche che non possono essere ignorate.
Inoltre, l'immersione in un metaverso può comportare il rischio di distrazione dalla realtà fisica e potrebbe portare a una disconnessione dall'ambiente circostante. Alcuni studi stanno già esaminando l'impatto di queste tecnologie sulla salute mentale e fisica degli individui. Infine, bisogna porsi una domanda fondamentale: queste innovazioni sono veramente pensate per migliorare l'esperienza dell'utente, o sono principalmente strumenti per la monetizzazione da parte delle aziende?
Con il Vision Pro e il suo metaverso, Apple segna un ulteriore grande passo nel mondo della tecnologia digitale. Come ogni nuova frontiera, questa porta con sé sia opportunità che rischi. Rimane cruciale, quindi, restare critici e vigilanti, per assicurarsi che queste innovazioni servano davvero l'umanità e non il contrario.
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