Il Browser è Morto, Lunga Vita al Browser Agentico
Comet e Copilot Mode inaugurano l’era dell’interfaccia “intent‑based”: il controllo passa dagli utenti agli agenti AI, ridefinendo design, lavoro e potere digitale.
Browser Agentici: il terzo paradigma che trasforma il Web in sistema operativo
Il 9 luglio 2025, Perplexity lancia Comet. Il 28 luglio, Microsoft risponde con Copilot Mode per Edge. Non è l'ennesima guerra dei browser. È l'emergere di una categoria tecnologica completamente nuova: il browser agentico.
Comet Assistant "riassume email ed eventi del calendario, gestisce tab e naviga pagine web per conto degli utenti" [1]. Copilot Mode "prenota o gestisce commissioni per tuo conto" [2]. Il CEO di Perplexity, Aravind Srinivas, dichiara che il suo obiettivo è "sviluppare un sistema operativo con cui puoi fare quasi tutto" [1].
Non un browser migliore. Un sistema operativo.
Vediamo un po’ di numeri:
Perplexity registra 780 milioni di query a maggio 2025, crescita superiore al 20% mensile [1].
Microsoft rende Copilot Mode gratuito "per tempo limitato" per accelerare l'adozione [2].
Non sono esperimenti. Sono i primi passi verso la ridefinizione di cosa significa "interfaccia utente" nell'era dell'intelligenza artificiale.
Il Terzo Paradigma
Per comprendere la rivoluzione di questa trasformazione, dobbiamo collocarla nel contesto storico dell'evoluzione delle interfacce utente. Come ha osservato Jakob Nielsen nel suo analisi sui paradigmi UI: "L'AI introduce il terzo paradigma di interfaccia utente nella storia del computing, spostando verso un nuovo meccanismo di interazione dove gli utenti dicono al computer cosa vogliono, non come farlo — invertendo così il locus of control" [3].
Primo paradigma: batch processing (anni '40). L'utente specifica ogni passo.
Secondo paradigma: command-based interaction (anni '60). L'utente e il computer si alternano.
Terzo paradigma: intent-based outcome specification. L'utente specifica il risultato, il sistema determina il processo.
L'utente non naviga più attraverso menu e link per raggiungere un obiettivo, ma esprime l'intenzione e il sistema determina autonomamente il percorso per realizzarla.
Quando dici a Comet "trova un ristorante vicino al lavoro e prenota per stasera", non stai specificando azioni. Stai specificando un risultato. Il controllo si inverte: dall'utente che specifica il "come" al sistema che comprende il "cosa".
Quando il browser diventa di fatto il tuo sistema operativo, le piattaforme proprietarie impostano al posto tuo predefiniti, classifiche e micro‑decisioni: nasce così il rischio di paternalismo algoritmico e lock‑in. Per evitarlo servono regole chiare sugli “intenti” proposti agli agenti, un pulsante di override e l’opzione di rifiutare; senza questi paletti, tu resti un semplice fornitore di dati invece di essere il decisore.
L'Architettura dell'Intelligenza
La trasformazione dei browser in agenti cognitivi è resa possibile da un'architettura tecnologica completamente nuova che integra Large Language Models a livello di kernel del sistema. Questa non è semplicemente l'aggiunta di funzionalità AI a browser esistenti, ma la riconfigurazione dell'intera architettura computazionale attorno all'intelligenza artificiale.
I browser agentici implementano "LLM AS OS" (un grande modello di linguaggio come sistema operativo) dove "gli LLM agiscono essenzialmente come un 'sistema operativo con anima'" [4]. Il context window (la finestra di contesto) dell'LLM "agisce come memoria, gestendo dati rilevanti, mentre lo storage esterno serve come file system con capacità di recupero potenziate" [4].
Microsoft afferma che: "I sistemi guidati da AI possono personalizzare esperienze in tempo reale, sfruttando 'memoria aggiornabile' per ricordare il contesto e rendere ogni interazione più rilevante della precedente" [5].
Non semplice persistenza di dati. Comprensione evolutiva del contesto utente che migliora nel tempo.
Nell’ultimo libro che sto leggendo Etica dell’Intelligenza Artificiale di Luciano Floridi, il professore afferma che saremo la prima generazione a dover dissociare l’intelligenza dall’agire intelligente (che diventerà sempre più specialità e replicabilità della macchina).
Gli agentic browser mostrano il “divorzio fra intelligenza e agire intelligente”: sistemi capaci di eseguire azioni autonome pur senza vera comprensione semantica. Se i dati d’ingresso sono fallaci o faziosi, la catena logica porta comunque a esiti operativamente “stupidi” — solo molto più veloci e su larga scala. Per mitigare questo rischio cosa serve? Innanzitutto chiarezza e precisione nel prompt engineering di ciò che si richiede alla macchina, fornire il giusto contesto (come dicevamo nella scorsa newsletter), ma serve anche definire test di validità ex-ante (fonti, soglie di confidenza) e cicli di retroazione umani ex-post.
Dai Casi Studio all'Evidenza Empirica: Canva e Walturn
L'efficacia di questo nuovo paradigma non è speculazione teorica, ma realtà documentata in implementazioni enterprise che dimostrano l'impatto concreto dei sistemi agentici. Il caso più significativo è rappresentato da Canva, dove oltre 5000 dipendenti utilizzano Claude for Work con risultati misurabili [6].
I dati di Canva rivelano che il 65% dei team utilizza AI quotidianamente o spesso per aumentare la produttività [6]. Ma più significativo è il tipo di trasformazione che sta avvenendo: product manager che "creano prototipi che non avrebbero mai tentato prima", designer che "simulano user testing con Claude che popola template da screenshot", team che "costruiscono repository di conoscenza design per output consistenti" [6].
Questi non sono miglioramenti incrementali di produttività, ma esempi di amplificazione cognitiva dove l'AI permette agli umani di operare a livelli di capacità precedentemente inaccessibili. Il designer che simula user testing con AI non sta semplicemente automatizzando un task, ma accedendo a una forma di intelligenza collettiva che espande le sue capacità cognitive.
Walturn è una boutique di consulenza tecnologica con sede a New York che offre Product Engineering as a Service: integra ricerca, design, sviluppo e marketing per aiutare startup e PMI a raggiungere il product‑market fit costruendo piattaforme web e mobile scalabili. Ora sta costruendo in versione alpha un suo sistema operativo agentico: "Steve", ciò dimostra l'efficacia di architetture completamente agentiche. Il sistema ha prodotto "Flussi di lavoro completamente autonomi che hanno ridotto in modo sostanziale l'impegno manuale, accelerato le tempistiche e tagliato i costi operativi." [7]. Ma più importante, ha permesso "lo sviluppo del prodotto ha richiesto un intervento umano minimo, consentendo ai nostri team di concentrarsi sulla supervisione strategica piuttosto che sulla gestione di routine" [7].
Questi casi studio documentano una trasformazione che va oltre l'automazione: la riconfigurazione del lavoro cognitivo umano. Quando agenti intelligenti possono gestire autonomamente l'esecuzione di task complessi, il ruolo dell'umano si sposta dalla esecuzione alla definizione di obiettivi e alla supervisione strategica.
La Rivoluzione del Design: Da Visual a Behavioral
La trasformazione più profonda innescata dall'emergere di sistemi agentici riguarda la disciplina stessa del design. Per decenni, il design digitale si è concentrato sulla creazione di interfacce visuali: layout, tipografia, sistemi di colori, iconografie, gerarchie visuali. Questo approccio, nato con le interfacce grafiche degli anni '80 e perfezionato nell'era mobile, si basava su un presupposto fondamentale: l'utente naviga attraverso elementi visuali per raggiungere i propri obiettivi.
L'emergere del paradigma basato sulla specificazione dei risultati a seconda dell’intento rende questo approccio non solo obsoleto, ma controproducente. Quando l'interfaccia primaria diventa conversazionale e l'interazione si basa su specificazione di intenti piuttosto che navigazione di elementi visuali, progettare schermate, menu e pulsanti diventa irrilevante.
Questa trasformazione è già visibile nelle implementazioni più avanzate. I connettori di Claude 3.5 rappresentano un esempio paradigmatico: l'utente non naviga tra Notion, Canva, Stripe e Figma attraverso interfacce separate, ma dialoga con un agente che orchestra l'intero workflow [8]. L'interfaccia visuale non scompare completamente, ma diventa secondaria rispetto all'interfaccia conversazionale.
Come osserva Jon Friedman di Microsoft, "le fondamenta di un sistema di progettazione AI-first non riguardano i colori, le griglie o l'allineamento dei pixel. Si tratta di supportare i modelli umani fondamentali: adattabilità, contesto e memoria." [5]. Il design system tradizionale, centrato su componenti visuali riutilizzabili, cede il passo a un sistema che gestisce pattern comportamentali e conversazionali.
Il behavior design rappresenta una disciplina completamente nuova che emerge dalla convergenza di interaction design, cognitive science e artificial intelligence. A differenza del visual design, che si concentra su come le cose appaiono, il behavior design si concentra su come i sistemi si comportano in risposta alle intenzioni umane.
Nel contesto dei sistemi operativi agentici, il behavior design assume dimensioni ancora più complesse. Il designer non progetta più per un utente che interagisce con un'interfaccia, ma per un ecosistema dove agenti intelligenti, persone e strumenti collaborano dinamicamente. Come osserva Microsoft, "il sistema di progettazione AI-first è un ecosistema collaborativo in cui gli agenti, le persone e gli strumenti lavorano insieme in modo fluido, senza l'attrito di navigare in più sistemi" [5].
L'Ecosistema Post-GUI: Verso un Computing Ambientale
La trasformazione verso sistemi operativi agentici non rappresenta semplicemente un'evoluzione tecnologica, ma l'emergere di un paradigma computazionale completamente nuovo che potremmo definire "computing ambientale". In questo scenario futuro, l'interazione con i sistemi digitali diventa pervasiva e invisibile, mediata da agenti intelligenti che comprendono contesto, intenzioni e obiettivi umani senza richiedere interfacce esplicite.
Questo scenario è già parzialmente visibile nelle implementazioni più avanzate. Quando il 65% dei team Canva utilizza AI quotidianamente per aumentare la produttività [6], stiamo assistendo all'emergere di un ambiente di lavoro dove l'AI non è uno strumento che si usa, ma un ambiente in cui si opera. La distinzione tra "usare un computer" e "collaborare con intelligenze artificiali" si dissolve progressivamente.
L'analisi di Microsoft sui design systems AI-first anticipa questa evoluzione: "la vita cambia costantemente a livello micro e macro e le esigenze umane le seguono, spesso in modo imprevedibile. I sistemi guidati dall'intelligenza artificiale possono personalizzare le esperienze in tempo reale, sfruttando la "memoria aggiornabile" per ricordare il contesto e rendere ogni interazione più rilevante della precedente." [5]. Questo non descrive semplicemente un miglioramento dell'usabilità, ma l'emergere di un ambiente computazionale che si adatta dinamicamente alle necessità umane.
Nel computing ambientale, l'interfaccia utente tradizionale diventa obsoleta perché l'intero ambiente digitale diventa interfaccia. Gli agenti intelligenti operano come mediatori invisibili che traducono intenzioni umane in azioni computazionali, gestiscono risorse e coordinano attività senza richiedere attenzione esplicita dell'utente.
Le Implicazioni Sistemiche: Opportunità e Rischi
L'evoluzione verso sistemi operativi agentici introduce opportunità senza precedenti, ma anche rischi sistemici che richiedono attenzione proattiva. L'autonomia crescente degli agenti AI crea nuove forme di agency che sfidano le categorie tradizionali di responsabilità, proprietà e controllo.
Dal lato delle opportunità, i sistemi agentici possono democratizzare capacità precedentemente riservate a specialisti. Come dimostrato dal caso Canva, agenti avanzati permettono a non-designer di creare contenuti di qualità professionale [6]. Nel futuro, questa democratizzazione potrebbe estendersi a tutti i settori, dalla medicina all'educazione alla sostenibilità ambientale.
L'accelerazione dell'innovazione rappresenta un'altra opportunità significativa. Quando agenti possono gestire autonomamente l'implementazione di idee, il ciclo dall'ideazione alla realizzazione si accorcia drasticamente. Questo potrebbe accelerare il progresso in tutti i settori che affrontano sfide complesse.
Tuttavia, questa trasformazione introduce anche rischi sistemici significativi.
Il "lock-in cognitivo" rappresenta una delle sfide più insidiose.
Quando agenti gestiscono processi decisionali complessi che gli umani non comprendono più completamente, l'organizzazione diventa dipendente non solo da software specifici, ma da modelli di AI che incorporano logiche di business critiche.
L'erosione delle competenze umane rappresenta un altro rischio critico.
L'automazione di task cognitivi complessi può portare alla perdita delle competenze umane corrispondenti. Se agenti gestiscono autonomamente design, coding e analisi, gli umani potrebbero perdere la capacità di valutare criticamente la qualità di questi output.
La concentrazione di potere però costituisce forse il rischio più significativo.
I sistemi operativi agentici più avanzati richiederanno risorse computazionali enormi e dataset proprietari, potenzialmente concentrando potere nelle mani di poche organizzazioni che controllano questi asset. Questo potrebbe creare nuove forme di monopolio cognitivo dove l'accesso all'intelligenza artificiale avanzata determina vantaggio competitivo.
L'Alba dell'Era Post-GUI
La battaglia per il futuro del web si combatterà nei nostri browser, ma ciò rappresenta molto più di una competizione tecnologica tra aziende. È il primo atto di una trasformazione epocale che ridefinirà il rapporto fondamentale tra intenzione umana e capacità computazionale. I browser agentici di Perplexity e Microsoft non sono semplicemente prodotti migliori, ma prototipi del futuro dell'interazione digitale.
Quando Aravind Srinivas dichiara che il suo obiettivo con Comet è "sviluppare un sistema operativo con cui è possibile fare quasi tutto" [1], non sta descrivendo un browser evoluto, ma anticipando un futuro dove l'AI diventa l'interfaccia primaria tra mondo umano e mondo digitale. Un futuro dove l'intelligenza artificiale non è uno strumento che utilizziamo, ma l'ambiente cognitivo in cui operiamo e viviamo.
Le implicazioni superano la tecnologia: il design diventa disciplina comportamentale, il lavoro cognitivo si riconfigura, sorgono nuove forme di agency artificiale. I rischi, lock‑in cognitivo, perdita di competenze, concentrazione di potere, sono reali quanto le opportunità: creatività democratizzata, innovazione accelerata, personalizzazione estrema.
Il vantaggio andrà a chi saprà governare questa transizione con framework chiari, audit trail e “controllo umano significativo”. Il futuro post‑GUI non è predeterminato: dipende dalle scelte di designer, tecnologi e leader che oggi definiscono regole, livelli di autonomia e salvaguardie etiche.
L’era dei sistemi operativi agentici è iniziata: non si tratta di se, ma di come gestirla per amplificare autonomia, dignità e agency dell’essere umano.
Bibliografia e Fonti
[1] Perplexity AI. (2025, 9 luglio). "Introducing Comet: Browse at the speed of thought." Perplexity Blog. https://www.perplexity.ai/hub/blog/introducing-comet
[2] Lyndersay, Sean. (2025, 28 luglio). "Introducing Copilot Mode in Edge: A new way to browse the web." Microsoft Edge Blog. https://blogs.windows.com/msedgedev/2025/07/28/introducing-copilot-mode-in-edge-a-new-way-to-browse-the-web/
[3] Nielsen, Jakob. (2023, 18 giugno). "AI: First New UI Paradigm in 60 Years." Nielsen Norman Group. https://www.nngroup.com/articles/ai-paradigm/
[4] Zhang, L., et al. (2024). "AI Techniques for Operating Systems: A Systematic Literature Review." arXiv preprint arXiv:2407.14567. https://arxiv.org/html/2407.14567v1
[5] Friedman, Jon. (2024, 4 novembre). "Design systems for the AI era." Microsoft Design. https://microsoft.design/articles/design-systems-for-the-ai-era/
[6] Anthropic. (2024). "Canva Case Study: AI-First Organization Transformation." Anthropic Customers. https://www.anthropic.com/customers/canva
[7] Hayat, Hashim. (2025, 24 marzo). "The Emergence of AI Operating Systems." Forbes Technology Council. https://www.forbes.com/councils/forbestechcouncil/2025/03/24/the-emergence-of-ai-operating-systems/
[8] Anthropic. (2024). "Connectors Directory: Claude 3.5 Enterprise Integrations." Anthropic News. https://www.anthropic.com/news/connectors-directory
Fonti Aggiuntive di Approfondimento
TechCrunch. (2025, 9 luglio). "Perplexity launches Comet, an AI-powered web browser." https://techcrunch.com/2025/07/09/perplexity-launches-comet-an-ai-powered-web-browser/
Reuters. (2025, 28 luglio). "Microsoft launches AI-based Copilot Mode in Edge browser." https://www.reuters.com/business/microsoft-launches-ai-based-copilot-mode-edge-browser-2025-07-28/
The Verge. (2025, 18 luglio). "Perplexity's Comet is the AI browser Google wants." https://www.theverge.com/news/709025/perplexity-comet-ai-browser-chrome-competitor
GeekWire. (2025, 28 luglio). "Microsoft launches new Copilot Mode in Edge as AI reignites browser competition." https://www.geekwire.com/2025/microsoft-launches-new-copilot-mode-in-edge-as-ai-reignites-browser-competition/
CNBC. (2025, 9 luglio). "Perplexity launches AI-powered web browser for select subscribers." https://www.cnbc.com/2025/07/09/perplexity-launches-ai-powered-web-browser-for-select-subscribers.html
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