I social network muoiono? No cambiano!
La crisi dei social network grandi protagonisti del web 2 è ormai conclamata, quale sarà il futuro di queste piattaforme? Il cambiamento è l'unica scelta possibile.
Se seguite le vicende del mondo riguardante i Social Network potreste essere incappati in questa copertina del TIME del 2021, al momento dell'apice della tempesta che stava travolgendo Mark Zuckenberg lo scorso anno.
I dolori del giovane Zuck
Basta fare una veloce ricerca google scrivendo Facebook is dead e troverete numerosissimi articoli che raccontano come Meta le stia provando tutte per arginare la perdita di utenti del social più utilizzato al mondo e di come una strategia volta solo al copiare i competitor non la stia premiando.
Non solo: alcuni studi hanno recentemente evidenziato come sempre più persone manifestino l’intenzione di chiudere i loro profili social. Le ricerche su Google finalizzate a scoprire come ci si elimina da Facebook o da Instagram, infatti, sono cresciute esponenzialmente durante l’ultimo anno. C’è da dire, però, che questo fenomeno potrebbe essere dovuto anche all’overdose di social che molte persone si sono sorbite durante gli ultimi due anni di lockdown e restrizioni.
Da qui facile predire la morte di un social con cui tutti abbiamo un rapporto di amore (ormai lontano nel tempo) e odio (quest'ultimo aspetto molto in crescita negli ultimi anni).
I fratelli di Facebook
La situazione non è rosea nemmeno per gli altri social:
Instagram è accusato di rappresentare una realtà irraggiungibile, falsa e filtrata tanto che il suo miglior competitor ha deciso di chiamarsi Be Real e di puntare su questa differenza sostanziale;
TikTok è accusato di creare dipendenza ed una esperienza d'uso di fruizione passiva che ha come unico scopo la viralità e l'assuefazione di contenuti,
Twitter rischia di cambiare la sua ragion d'essere nelle mani di Elon Musk ed un suo cambiamento negativo potrebbe portare a ripercussioni politiche in tutto il mondo (ve li ricordate i tweet di Donald Trump);
Linkedin è uno dei social dove trovo più valore ma dove si rischia di anche di costruire una sorta di sindrome dell'impostore vedendo come si approcciano molti alla piattaforma (avevo parlato dei problemi di Linkedin in una newsletter dedicata a Polywork)
Il nodo della Privacy
Zuckenberg ha sbagliato infatti molto, l'errore più grande è stata proprio la gestione della privacy dei suoi utenti. In seguito a vari episodi di violazione della privacy (pensa allo scandalo di Cambridge Analytica ma anche alla denuncia dell'ex dipendente Frances Haugen), molte persone hanno iniziato a prestare maggiore attenzione a questo aspetto.
Uno dei rischi che Meta ammetteva con i suoi azionisti era la possibilità che le normative europee mettessero a rischio i suoi servizi proprio come accaduto con Google Analytics (qui trovate un articolo in merito), questo per dare l'idea di come la privacy posa giocare sempre di più un ruolo fondamentale sul mondo dei social.
Il rischio di una chiusura dei servizi di Meta in Europa potrebbe essere tra l'altro una ecatombe per molti che hanno investito tempo e denaro sulla piattaforma di Menlo Park.
Con la svolta di Facebook alla creazione del metaverso, i rischi per la privacy potrebbero pure aumentare visto il possibile aumento dei dati che dovranno essere gestiti dalla piattaforma (un metaverso è tale solamente se vi trovo tutto ciò che mi serve come gamification, intrattenimento, interazioni ed esperienze d'uso non un solo un mero social).
La sostenibilità mentale dei Social
Sono abbastanza vecchio da ricordare le aspettative che circondavano l'arrivo dei social network all'epoca del boom di My Space, contrariamente alle iniziali aspettative orientate a tratteggiare l’esistenza di un cyber-villaggio globale interconnesso, prospero e sicuro, con il passare degli anni, in tempi più recenti, probabilmente di pari passi con una progressiva regressione involutiva della complessiva società, i benefici percepiti dallo sviluppo pervasivo di Internet hanno ceduto il passo al dilagante lato oscuro della Rete, con effetti collaterali generalizzati che hanno determinato una profonda metamorfosi negativa dei social media.
I social infatti rischiano di non essere un business sostenibile non tanto per i conti economici quanto per la salute mentale dei propri utenti, le neuroscienze hanno dato agli sviluppatori software delle armi per hackerare i nostri meccanismi mentali e biologici. Siamo tutti affetti dalla dopamina dei like e dell'infinite scrolling, chi più chi meno.
L'arrivo del web3
L'arrivo del web3 potrebbe essere il cambio di paradigma definitivo per i social network.
I Social sono stati l'innovazione che ci ha permesso di passare dal web 1 al web 2, infatti se nella prima era di internet si creava del contenuto e si fruiva (il tutto in base alla velocità del modem 56k), nella seconda era a queste due azioni ci è stata data la possibilità di creare contenuti da condividere all'interno di piattaforme dove costruire le nostre reti sociali digitali. Nel web3 la proprietà digitale e la blockchain ci permetteranno di aggiungere a questo sistema la possibilità di possedere ciò che creaimo, lasciandoci quindi la possibilità di smettere di generare plusvalore per le piattaforme che abitiamo ed iniziare a crearlo per noi.
Il web3 promette cambiamenti che non siano guidati solo dalle necessità di crescita economica delle piattaforme ma dalla creatività dei singoli utenti ponendo un rischio esistenziale per i social network. Inoltre il web3 si basa sulle community, le community come ad esempio i gruppi Discord o i canali Reddit potrebbero guadagnare importanza perché nel prossimo web potrebbe essere più interessante far parte di una DAO che aggiungere i nostri conoscenti su un social.
Se volete sapere se esistono già dei social web3, dove gli utenti possono dare vita ad un social network decentralizzato ho buone notizie: potreste provare sia Mastodon che Only1.
Mastodon
Mastodon è un software di microblogging gratuito e open source con un'interfaccia simile a Twitter. Mastodon può essere definita come una rete di microblogging decentralizzata che utilizza il protocollo ActivityPub per interconnettere tra loro più istanze. Mastodon si basa sul principio dei brevi messaggi, una sorta di sintesi tra messaggistica istantanea e blog. Questa nuova applicazione è completamente gratuita, compatibile per computer desktop e cellulari con HTML.
È un software che non ha un server principale perché è completamente open source e decentralizzato. I post sono registrati cronologicamente, oltre ad essere una piattaforma user-friendly, è priva di pubblicità, e inoltre non hanno restrizioni per quanto riguarda i post, a condizione che il post non violi le regole base della piattaforma.
Only1
Only1, la prima piattaforma social basata su NFT di Solana, unisce le funzionalità dei social network con blockchain e NFT. Il progetto lancerà presto il suo social network a 360 gradi con profili utente, un servizio di messaggistica, NFT per superfan, staking pool per creator, nonché un launchpad e un marketplace per NFT.
Leon Lee, founder e CEO of Only1, ha commentato:
"Semplificando la monetizzazione dei contenuti per i creator, Only1 aprirà il Web3 a un nuovo pubblico; inoltre, alimenterà il futuro dei contenuti decentralizzati e della proprietà da parte della community."
Le funzionalità di finanza sociale di Only1 — basate su NFT — hanno il potenziale di rivoluzionare le relazioni tra i creator e i loro fan, introducendo il modello C2E (Create To Earn) per incentivarli e premiarli.
La fine come nuovo inizio
Ciò che diciamo principio
spesso è la fine, e finire
è cominciare.
(Thomas Stearns Eliot)
Il titolo di questo paragrafo è debitore a questa frase di Eliot che amo tanto, ed indica anche la strada che potrebbero percorrere i social, non morire, ma cambiare in maniera radicale.
Zuckenberg ha voluto puntare sul metaverso ma tutto ciò rischia di essere un azzardo senza la tecnologia adatta, ecco perché buona parte degli sforzi di ricerca e sviluppo si stanno facendo per la divisione dei visori Oculus e la piattaforma Horizon World, che negli Stati Uniti ha dimostrato del potenziale nella sua prima versione.
Tuttavia il metaverso potrebbe non bastare, se vogliono continuare ad essere la piazza virtuale del futuro i social dovranno risolvere le loro criticità interne ed abbracciare un cambiamento che vada più in direzione del rispetto degli utenti e meno in direzione del profitto. Ne saranno capaci? Non so fino a quanto ne siano in grado ma il cambiamento non è opzionale a questo punto.
Al prossimo numero, nel frattempo scopri cosa puoi fare:
Ci sentiamo presto la newsletter ha cadenza quindiccinale, nel frattempo puoi: