Siete pronti per la rivoluzione della programmazione senza codice?
In questa seconda puntata di Digital Innovation Weekly andremo ad analizzare il fenomeno del No Code e intervisteremo uno dei ragazzi di Ncode, start-up che ha aperto una Accademy per insegnare lo sviluppo No Code in Italia.
Il no-code è un fenomeno che con l'avanzare della tecnologia ha avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale. Ora è possibile costruire prodotti e soluzioni digitali senza competenze di programmazione in poche ore.
L'approccio senza codice esiste da decenni, ma non è mai stato così popolare come lo è ora. Questo perché ci sono sempre di più tante nuove piattaforme disponibili per gli sviluppatori che vogliono creare le proprie applicazioni senza conoscenze di programmazione.
Lo sviluppo senza codice consente ai non programmatori di trovare una soluzione per le loro esigenze di prodotti digitali. Inoltre, democratizza la creazione di prodotti digitali poiché chiunque abbia un'idea può darle vita senza bisogno di competenze tecniche.
Perché è un trend importante
Nel corso degli ultimi anni la programmazione è diventata un settore sempre più complesso con nuovi linguaggi di programmazione che si vanno ad aggiungere a quelli vecchi e troppo pochi programmatori full stack diventati introvabili a causa dell'alta richiesta del mercato del lavoro. I miglioramenti delle piattaforme e dell'intelligenza artificiale hanno permesso la nascita e la crescita di numerosi digital tool per creare quasi qualsiasi tipo di applicazione o prodotto. Ricerche di mercato indicano che il 65% delle App sviluppate entro il 2024 saranno sviluppate in No Code, sempre entro 3 anni il 75% delle grandi aziende userà almeno 4 digital tools in maniera continuativa, ed il 79% delle aziende svilupperà prodotti web con programmatori No Code entro il prossimo anno.
La scommessa di Ncode
Parliamo di No Code con Giuseppe Stranieri della Start-up Ncode, il punto di riferimento principale in Italia per lo sviluppo di prodotti digitali senza codice.
Allora Giuseppe, parlami di come è nata la vostra realtà e di cosa vi ha mosso a compiere i primi passi nel mondo del no code.
"La nostra start-up è nata durante la prima edizione dello Start-Up Builder di Start-Up Geeks, durante il quale i tre founder si sono incontrati e hanno sviluppato l'idea che fosse possibile creare in Italia una Accademy per lo sviluppo della cultura no code anche nel nostro paese.
Dopo il primo mese di lavoro eravamo pronti a presentare il primo pitch, dopo le difficoltà iniziali legate alla partenza siamo riusciti dopo 6 mesi di lavoro ad aprire le porte della nostra community nella primavera del 2021, dopo il successo iniziale nell'estate abbiamo fatto crescere la nostra community con corsi e contenuti abbiamo riaperto una seconda volta le selezioni dell'Accademy ad Ottobre e ora pianifichiamo la riapertura per il mese di febbraio. In questo momento la nostra start-up sta per festeggiare il suo primo anno di vita ma ha già alle spalle collaborazioni e partnership importanti di cui siamo ben orgogliosi."
Cosa insegnate nell'Accademy?
"Nell'Accademy gli utenti hanno a disposizione 11 percorsi ed oltre 30 ore di formazione, gli iscritti inoltre hanno diritto a sconti e convenzioni per un valore di oltre 300.000 € sui tool no code. Principalmente i tool che trattiamo sono i seguenti:
Webflow, tool di sviluppo Web, piattaforma leader sul mercato No Code per lo sviluppo di siti web completamente responsive e con tanto di CMS, così da poter creare contenuti e prodotti dinamici.
Bubble, la piattaforma n.1 per la creazione di applicazioni web senza codice. Attraverso Bubble.io è possibile creare pressoché qualsiasi cosa, dal Social Network all'app di dating, o ancora marketplaces, directories, e-commerce, e molto altro.
Glide invece permette di sviluppare prodotti digitali partendo da spreadsheet come fogli di Excel o da Fogli Google.
Airtable è la piattaforma leader per la gestione dati, con la possibilità di creare flussi interni tra team, personal CRM, database etc.
Notion è piattaforma No Code che permette di organizzare la propria vita, creare check-list, prendere appunti, creare piani di lavoro e anche efficaci landing page o siti web. Ottimo tool per la gestione dei team e dei progetti spesso è usato per l'allineamento dei team da remoto. Notion ha avuto talmente successo che sia Google che Microsoft stanno sviluppando una loro versione di questo strumento.
Integromat, una delle migliori alternative a Zapier, è uno strumento per connettere app e automatizzare i flussi di lavoro utilizzando un visual builder senza codice. Consente di connettersi a qualsiasi API e creare integrazioni complesse utilizzando app e strumenti integrati.
Manychat e Landbot servono per costruire chatbot ed automatizzare i flussi di comunicazione con gli utenti. Manychat è maggiormente specializzato per la comunicazione mediante Facebook o Instagram mentre Landbot permette di creare una chat sul proprio sito in modo da poter essere velocemente in contatto con i propri clienti.
Construct è un tool di Game Design che stiamo analizzando con uno dei founder di Gamindo, oltre 180.000 utenti finora lo hanno utilizzato per creare videogames.
Altri tool interessanti che stiamo trattando e analizzando permettono di creare prodotti che utilizzano la Realtà aumentata, che consentono di interagire o creare una intelligenza artificiale senza scrivere codice e molto altro."
Qual'è il futuro del No Code?
"Il futuro del no code penso sia molto interessante in quanto è uno strumento che permette di creare degli MVP (Minimum Viable Product) in maniera molto veloce ed interessante. Permette inoltre una diminuzione della curva dell'apprendimento per la creazione di prodotti digitali e libera i programmatori da attività ripetitive e di routine, infatti gran parte dello sviluppo web potrebbe diventare no code con personalizzazioni scritte appositamente in quel caso si andrebbe a prefigurare uno scenario dove anche a livello tecnico si parlerebbe di lavoro low code.
Riteniamo poi che sempre più aziende si avvicineranno al No Code e avranno la necessità di crearsi una sorta di Stack Tool ovvero di capire quali tool no code utilizzare e connettere tra loro per creare prodotti digitali su misura di necessità.
Questo trend può portare anche ad un cambiamento delle hard skills richieste per molti lavori, la conoscenza del No Code potrebbe essere un requisito richiesto da molte aziende visto i vantaggi ed i risparmi che porta, e potrebbe sostituire o affiancare competenze come la conoscenza del pacchetto Office (la vecchia Certificazione ECDL).
Il No Code permetterà la democratizzazione delle competenze di sviluppo e aumenterà il grado di collaborazione e produttività delle aree IT e Business. Per esperienza e mentalità riteniamo che da questa rivoluzione saranno avvantaggiati i professionisti più trasversali come chi si occupa di UX design e Grafica ma possono essere strumenti di lavoro importanti anche per chi si occupa di Growth Hacking e Digital Marketing."
Ringraziando NCode per la collaborazione per questa puntata della Newsletter vi do appuntamento al prossimo giovedì per parlare di altre importanti aspetti dell'Innovazione digitale.
Alcuni Link utili per chi vuole approfondire: